MUSICA: BAGLIONI, IO E GIANNI TRA DUETTO E DUELLO

MUSICA: BAGLIONI, IO E GIANNI TRA DUETTO E DUELLO = Morandi, lui mi bacchetta e io mi diverto Roma, 10 set. - (AdnKronos) - (EMBARGO PER I SITI WEB ALLE ORE 9 DI DOMANI) «Questo genere di cose sono sempre un pò tra il duetto e il duello». Claudio Baglioni, nelle ore immediatamente precedenti il debutto con Gianni Morandi in 'Capitani coraggiosì, riassume così il senso del connubio, anzi del «compromesso storico», parole sue, con quello che definisce «l'inteprete italiano per eccellenza». Morandi riconosce «siamo diversi ma quella è la forza! Se fossimo uguali sarebbe una 'pallà. Ci stiamo divertendo molto, sono curioso di vedere come reagirà il pubblico». Tanto diversi che «se sbaglio lui mi bacchetta -aggiunge Morandi- per me un errore può anche fare spettacolo per lui è solo un errore». 'Capitani coraggiosì va in scena stasera al 'Centrale livè del Foro Italico, a Roma, per intendersi uno stadio del tennis, dove gli spettatori seguono di solito duelli 'uno contro unò, come appunto nel caso di Baglioni e Morandi. Il 'Centrale livè è tutto esaurito per la serata di inaugurazione e per buona parte delle altre, con una capienza di 8.000 posti. È di oggi l'annuncio dell'organizzazione che le dieci date già previste dal calendario (10, 11, 14, 15, 17, 18, 19, 25, 26 settembre) si aggiunge un doppio evento speciale, giovedì 1 e venerdì 2 ottobre. La maggior difficoltà di questa avventura, comunque, non sembra essere stato il rapporto fra due stelle, tanto diverse, nella musica italiana, ma la definizione della scaletta: «Siamo partiti da almeno 80 brani fra i miei e i suoi, tutti pezzi notissimi, e abbiamo dovuto ridurli a meno della metà -ha detto Morandi- ieri sera abbiamo fatto l'ultimo cambio, fuori una canzone e dentro un'altra». I due protagonisti sono musicalmente molto diversi, i loro brani hanno un coefficiente di difficoltà tecnica non paragonabile, ed a farne le spese è stato Morandi, come racconta lui stesso: «Claudio mi ha bacchettato, mi ha tirato un pò le orecchie perché non ero perfetto nell'esecuzione di alcuni suoi brani, e anche perchè alcune parti dei suoi testi ho ritrovato difficoltà a ricordarle. Una canzone come 'Vià come fai a impararla, bene, tutta?! Per lui è più facile, le mie canzoni sono più semplici, in particolare quelle degli anni Sessanta, comunque io eseguirò anche un pezzo suo completamente da solo e lui farà lo steso con un mio brano», annuncia Morandi e rivela che i due pezzi in questione sono 'Sabato pomeriggiò e 'Non son degno di tè. Il perchè della sua scelta di 'Sabato pomeriggiò, Morandi lo spiega così: «È una canzone a cui sono affezionato, che mi entra da dentro. Quando uscì ero stato operato al menisco, la mia carriera era un pò franata, quella canzone la sentivo dappertutto, entravo in un bar ed usciva dal juke box, la cantava mia figlia che era una bambina, la cantava mia sorella che è una fan di Baglioni». 'Non sono degno di tè, Baglioni invece l'ha scelta per altri motivi: «Ero un ragazzino e andai a partecipare ad un concorso di voci nuove vicino Roma, avevo preparato proprio 'non son degno di tè ma un altro concorrente che veniva prima di me la eseguì e io, su consiglio di mio padre, cantai 'La fisarmonicà. La voglia di cantare il brano di Gianni mi è rimasta da allora, e poi è anche un modo di rendergli omaggio».  Il palco del concerto è aperto, con il cielo sulla testa, con una scenografia essenziale che vede i musicisti alle spalle dei due artisti, su dei 'gradinonì che li circondano. Anche nell'allestimento torna il tema del duello, a sinistra un pianoforte, su un palchetto a parte, a destra una struttura analoga con solo l'alta di un microfono e una sedia. Servono per una sorta di confronto a distanza fra i due protagonisti, che scenderanno anche fra il pubblico, in un momento del concerto, chitarre al collo, per un confronto ancor più diretto. In ognuna delle serate ci sarà un omaggio a un grande della canzone italiana, con l'esecuzione di un suo brano, per questa sera è stato scelto 'Il nostro concertò di Bindi. Poi verranno altri grandi nomi, tutti molto amati e tutti purtroppo non più presenti sulla scena dello spettacolo italiano: «Questi tributi sono tutti dedicati a persone che non possono più venire a cantare i loro brani per noi», dice Baglioni e aggiunge: «Si tratta in gran parte di pezzi degli anni Sessanta anche perché -aggiunge e sorride- Morandi dopo non ha più seguito così tanto la musica italiana, era impegnato a fare altri mestieri». Baglioni ammette che se per lui eseguire i pezzi di Morandi «forse è più facile, anche per durata e struttura, in effetti i miei pezzi sono davvero faticosi, perfino io qualche volta temo di non farcela». Capacità tecnico-vocali a parte, Morandi e Baglioni non lesinano i riconoscimenti reciproci e Morandi, in particolare, insiste sulla professionalità dell'altro: «Quando sale sul palco è impressionante, si guarda intorno a 360 gradi, vede tutto e corregge tutto quello che secondo lui non va, è un vero professionista, anche se, certo, lo sono anch'io, dopo tanti anni anni di lavoro», anzi, specifica poi, «53 di discografia e 57 di palcoscenico».

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