MUSICA: BAGLIONI, CANTO IL NATALE 2012 MA LO PORTO NEL `51 A MONTESACRO ESCE OGGI `UN PICCOLO NATALE IN PIU``, DOVE IL CANTAUTORE RILEGGE 26 BRANI DELLA TRADIZIONE

  MUSICA: BAGLIONI, CANTO IL NATALE 2012 MA LO PORTO NEL '51 A MONTESACRO ESCE OGGI 'UN PICCOLO NATALE IN PIU'', DOVE IL CANTAUTORE RILEGGE 26 BRANI DELLA TRADIZIONE Roma, 20 nov. (Adnkronos) - Claudio Baglioni canta il Natale 2012 e lo ambienta pero' nel '51 di Montesacro, cioe' nelle atmosfere della sua infanzia. Il cantautore romano pubblica oggi l'album 'Un piccolo Natale in piu'' in cui interpreta 26 versioni, originali ed inedite, di altrettanti grandi classici del Natale in 'Un piccolo Natale in piu'', il suo nuovo album che esce oggi in tutti i negozi e nei digital store per Sony Music/Bag Music. 'Un piccolo Natale in piu'' e' un racconto fantastico a tre voci - narrazione, musica, immagini - sulla storia, lo spirito e la magia del Natale. Un ''disco in costume'', ambientato cinquanta, cinquantacinque anni fa: pensato, suonato e registrato come allora con suoni, orchestrazioni e testi originali. Un album in cerca di un mondo forse perduto, ma mai dimenticato, di un certo ''senso di casa'' e di un Paese ingenuo, onesto e speranzoso, quale era, appunto, l'Italia degli anni '50. Non il solito disco di Natale, ma un progetto personale, che, attraverso il repertorio piu' interpretato di sempre, ci riporta alle radici dell'emozione, in una stagione nella quale eravamo tutti piu' puliti, piu' liberi e piu' vicini al cuore delle cose. In qualche caso Baglioni ha adattato i testi inglesi in italiano, ricordando che, da bambino, mentre ascoltava certi brani, si chiedeva cosa significassero le parole e prometteva a se stesso: ''un giorno imparero' cosa vogliono dire!''.  I pezzi eseguiti al pianoforte rappresentano, invece, un omaggio al regalo preferito di sempre: ''Un pianino a dieci tasti bianchi, con i tasti neri dipinti su cui provavo a rifare le melodie della radio''. Tre i linguaggi presenti in questo lavoro-strenna molto particolare, per altrettante forme espressive: scrittura, musica e immagini. La scrittura, perche' il disco contiene anche un racconto breve, autografo ed autobiografico, con la voce di un bambino della periferia romana, che si affaccia al Natale con l'immediatezza, la semplicita', lo stupore e la profondita' che solo i bambini sanno avere. Col racconto del suo ricordo preferito del periodo natalizio, che apre e chiude il raconto (la radio, che finira', sacrificata per essere usata come amplificatore nelle prime prove da musicista), del regalo di Natale piu' ambito (un fratellino), del rito degli addobbi per l'albero di Natale, dei pranzi e delle cene con i parenti. La musica, naturalmente, perche' l'album contiene ventisei brani senza tempo (quasi un'ora e un quarto di grande musica, con gli arrangiamenti e le orchestrazioni di Geoff Westley), nei quali nomi come Bach, Schubert, Mendelsshon o Gounod, si ritrovano - senza distanza, ne' imbarazzi - accanto a firme come IrvingBerlin, Felix Bernard, Ralph Blane o Mel Torme', ma anche a straordinari melodisti senza nome, autori di indimenticabili brani tradizionali. E le immagini, perche' la confezione del disco e' corredata da un booklet di ventotto immagini, nelle quali l'intensita' della fotografia in bianco e nero di Alessandro Dobici incontra la magia dei colori e del segno grafico di Carmine Di Giandomenico, in una fusione nella quale gli scorci della Roma di Baglioni, che sono stati scenografia di tante canzoni, diventano i paesaggi innevati, fantastici e sognanti, nei quali va in scena il mistero della storia piu' bella che sia mai stata raccontata.In questo viaggio affascinante il musicista romano e' accompagnato da una guida d'eccezione: una vecchia radio a valvole, la stessa che inondava casa e pensieri di sognanti arie natalizie. E' lei, piu' dell'albero e del presepe, il simbolo del Natale e l'unico regalo che non ha mai smesso di portare doni. Sei i pezzi dello straordinario songbook americano degli anni '30 e '40: 'Un piccolo Natale in piu'' (che e' il riadattamento in italiano di 'Have yourself a merry little Christmas'), 'Il paese bianco di magia' ('Winter Wonderland'), 'Viene giu'' ('Let it snow, let it snow, let it snow'), 'The Christmas song', 'Santa Claus is coming to town' e 'White Christmas'. Tre i brani dello straordinario repertorio corale: 'Coventry Carol', 'Tre Re' ('The Three Kings') e 'Veni Veni Emmanuel'. Dal repertorio inglese provengono anche 'In quel mezzo inverno' ('In the bleak mid-winter') e 'Che Bimbo e' Lui?' ('What Child is this?'), che si diceva scritto, addirittura, da Enrico VIII. Cinque i ''Christmas Carols'' tradizionali cantati in lingua originale: 'Navidad Nuestra' (spagnolo), 'Rocking Carol' (cecoslovacco), 'Stille Nacht' (tedesco), 'Gabriel's Message' (basco) e 'Cantique de Noel' (francese). Gli ultimi due, eseguiti in versione pianoforte e voce, come anche 'Away in a manger', 'Hark the Herald Angels Sings' (scritto da Mendelssohn), 'Adeste fideles', 'O little town of Bethlehem', 'O Tannenbaum' e 'We wish you a merry Christmas'. Due le 'Ave Maria': quella scritta da Gounod sul Preludio No. 1 in Do maggiore di Bach e quella di Schubert. Completano questo fantastico racconto a tre voci due tra i brani piu' conosciuti e cantati di sempre: 'Jingle Bells' e 'Tu scendi dalle stelle', l'unico brano interamente italiano, scritto nella meta' del '700 da Sant'Alfonso Maria de Liguori

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