MUSICA: DA BAGLIONI VIAGGIO ATTRAVERSO IL NATALE NEL MONDO

  MUSICA: DA BAGLIONI VIAGGIO ATTRAVERSO IL NATALE NEL MONDO (AGI) - Roma, 20 nov. - Un viaggio musicale senza tempo attraverso il Natale in tutto il mondo. E' quello che propone Claudio Baglioni con il suo nuovo album "Un piccolo Natale in piu'" (etichetta Sony Music/Bag Music), da oggi disponibile in tutti i negozi e nei digital store, nel quale l'artista interpreta 26 versioni, originali ed inedite, di altrettanti grandi classici del Natale. E' un racconto fantastico a tre voci - narrazione, musica, immagini - sulla storia, lo spirito e la magia del Natale. Una sorta di "disco in costume", ambientato cinquanta, cinquantacinque anni fa: pensato, suonato e registrato come allora, con suoni, orchestrazioni e testi originali.  Un album in cerca di un mondo forse perduto ma mai dimenticato di un certo "senso di casa" e di un Paese speranzoso quale era, appunto, l'Italia degli anni '50. Non il solito disco di Natale, ma un progetto personale. In qualche caso Baglioni ha adattato i testi inglesi in italiano, ricordando che, da bambino, mentre ascoltava certi brani si chiedeva cosa significassero le parole e prometteva a se stesso: "un giorno imparero' cosa vogliono dire". I pezzi eseguiti al pianoforte rappresentano, invece, un omaggio al regalo preferito di sempre: "Un pianino a dieci tasti bianchi, con i tasti neri dipinti su cui provavo a rifare le melodie della radio". Quela radio che - racconta Baglioni - "aspettavo tutto l'anno, come solo i bambini sanno aspettare i sogni. Piu' dell'arrivo dell'estate, piu' del primo giorno di mare, piu' dello scendere a giocare in cortile, piu' delle andate mensili in campagna, delle galoppate immaginarie a cavallo di una canna di fiume, delle sortite vietate e clandestine nel buio della stalla. Non vedevo l'ora che le giornate si accorciassero, che la citta' indossasse il vestito della festa e la gente tirasse fuori il sorriso piu' luminoso, quello che teneva chiuso tutto l'anno in un cassetto, per non sciuparlo. Appena iniziavano le vacanze di Natale e rimanevo tutto il tempo a casa, mi avvicinavo, l'accendevo e la magia, finalmente, cominciava". Tre linguaggi, per altrettante forme espressive. La scrittura: un racconto breve, autografo ed autobiografico, con la voce di un bambino della periferia romana, che si affaccia al Natale con l'immediatezza, la semplicita', lo stupore e la profondita' che solo i bambini sanno avere; la musica: ventisei brani senza tempo (quasi un'ora e un quarto di grande musica, con gli arrangiamenti e le orchestrazioni di Geoff Westley), nei quali nomi come Bach, Schubert, Mendelsshon o Gounod, si ritrovano - senza distanza ne' imbarazzi - accanto a firme come Irving Berlin, Felix Bernard, Ralph Blane o Mel Torme', ma anche a straordinari melodisti senza nome, autori di indimenticabili brani tradizionali; l'immagine: un booklet di ventotto immagini, nelle quali l'intensita' della fotografia in bianco e nero di Alessandro Dobici incontra la magia dei colori e del segno grafico di Carmine Di Giandomenico, e cosi' gli scorci della Roma di Baglioni diventano i paesaggi innevati, fantastici e sognanti, nei quali va in scena il mistero della storia piu' bella che sia mai stata raccontata. In questo viaggio il musicista romano e' accompagnato da una guida d'eccezione: una vecchia radio a valvole, la stessa che inondava casa e pensieri di sognanti arie natalizie. E' la radio, piu' dell'albero e del presepe, il simbolo del Natale e l'unico regalo che non ha mai smesso di portare doni. Tra i pezzi anche due Ave Maria: quella scritta da Gounod sul Preludio No. 1 in Do maggiore di Bach e quella di Schubert. Completano questo fantastico racconto due tra i brani piu' conosciuti e cantati di sempre: "Jingle Bells" e "Tu scendi dalle stelle", l'unico brano interamente italiano, scritto nella meta' del '700 da Sant'Alfonso Maria de Liguori. 

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