La serata. Fazio chiede aiuto all`amico Baglioni e agli amarcord tv

La serata. Fazio chiede aiuto all'amico Baglioni e agli amarcord tv Angela Calvini Eh già, che nostalgia della Rai dei bei tempi (e degli ascolti) che furono. Superato lo choc della prima serata sbalestrata dalla clamorosa protesta dei disoccupati campani, il Festival cerca rassicurazioni nel passato, affidando l'apertura nientemeno che al maestro Alberto Manzi (in video d'antan) e alle gemelle Kessler (in carne e ossa). Il sipario di Sanremo si apre con un omaggio al vero servizio pubblico, a quello che permise a milioni di italiani di uscire dall'analfabetismo grazie alle lezioni del mitico programma Non è mai troppo tardi . Che se poi è anche uno spot all'omonima fiction con Claudio Santamaria in onda al termine del Festival, tanto meglio. Poi arrivano le sgambettanti gemelle Kessler e la soirée scivola nell'effetto Paolo Limiti. Con la Littizzetto che duetta, balla, punzecchia per dare un po' di verve alla serata che si avvia su canoni di una classicità quasi eccessiva. Non si capisce perché Fazio senta il dovere di giustificarsi in pubblico: «L'incidente di ieri sera non faccia dimenticare che il festival della canzone italiana è una grande festa popolare e tale vogliamo che resti». La festa non si capisce se c'è, ma la gara, che poi dovrebbe essere il cuore di Sanremo, sì e si riprende il suo posto. Ad aprire un elegante Francesco Renga che canta Elisa, seguito dai ritmi anni 60 con Giuliano Palma, passando per i battimani della favorita Noemi. Anche se il teatro vien giù per il talento a sorpresa di Renzo Rubino. In mezzo s'infila un dialogo delicato fra Fabio e Lucianina sulla quotidianità della bellezza dove Fazio lancia una giusta stoccata contro l'azzardo: «Bello è un barista che fa portare via le slot machine perché è stufo di vedere un pensionato che si gioca la pensione». Gli fa eco l'ospite Gian Antonio Stella quando dice che «ha ragione monsignor Giancarlo Bregantini (attuale vescovo di Campobasso-Bojano, ndr ) quando dice che le mafie hanno bisogno del brutto». La nostalgia però non molla questo Festival. Doppia standing ovation per la 93enne Franca Valeri che si mette in gioco, con generosità nonostante le difficoltà fisiche, rifacendo lo sketch della sora Cecioni e strappando le lacrime alla Littizzetto e a molti. Fazio insiste sul passato con l'effetto Anima mia riunendosi a Claudio Baglioni che quando attacca Piccolo grande amore fa cantare l'Ariston a squarciagola e non ce n'è più per nessuno. Poi il cantante aggiunge il suo personale appello alla salvaguardia della bellezza e della musica. In una serata così, non servirebbe neanche la presenza del contestato musicista Rufus Wainewright usato in coda come spartiacque fra i big e i primi 4 giovani in gara, relegati come al solito a notte fonda. 20/02/2014 Avvenire - Ed. nazionale Pag. 26 (diffusione:105812, tiratura:151233) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CLAUDIO

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