Baglioni suona il Natale e lo ambienta negli anni `50
Baglioni suona il Natale e lo ambienta negli anni '50 Claudio Baglioni ROMA Da "Jingle Bells" a "Tu scendi dalle stelle", da "Adeste Fideles" all'"Ave Maria" di Gounod: sono solo alcuni dei 26 classici natalizi che Claudio Baglioni ha deciso di raccogliere in un album intitolato "Un Piccolo Natale in Più", da ieri nei negozi. Non il solito disco di Natale, ma un progetto personale, un racconto fantastico a tre voci - narrazione, musica, immagini - sulla storia, sullo spirito e sulla magia del Natale. Una sorta di disco in costume, ambientato 50-55 anni fa: pensato, suonato e registrato come allora con suoni, orchestrazioni e testi originali. Un album in cerca di un mondo forse perduto, ma mai dimenticato, di un Paese ingenuo, onesto e speranzoso quale era l'Italia degli anni '50. In qualche caso Baglioni ha adattato i testi inglesi in italiano, ricordando che da bambino, mentre ascoltava certi brani, si chiedeva il significato delle parole e prometteva a se stesso «un giorno imparerò cosa vogliono dire». I pezzi al pianoforte rappresentano invece un omaggio al regalo preferito di sempre, «un pianino a dieci tasti bianchi, con i tasti neri dipinti su cui provavo a rifare le melodie della radio».
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